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#cardamaro
Momenti, emozioni ed eccezionali cocktail creati dai più importanti barman del mondo
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Cardamaro World
L’UNICO AMARO A BASE DI VINO E CARDO
CARDAMARO È L’UNICO ED INIMITABILE AMARO AL CARDO A BASE DI VINO. Ricreato sull’ antica ricetta dell’Enologo Erborista della Casa questo tonico e digestivo vanta innumerevoli proprietà salutari mutuate dal cardo. Di sapore gradevolmente amaro è indicato in tutte le occasioni e particolarmente per il dopo pasto.
Ad esaltare le caratteristiche del Cardo Gobbo di Nizza Monferrato concorrono un mix sapientemente dosato di spezie amare: China, Rabarbaro, Genziana unite all’Aloe che dona una nota amaricante lunga sul palato. Completano l’equilibrio aromatico con una nota molto fresca il Coriandolo e il Limone Corteccia e in fine le bacche di vaniglia che conferiscono rotondità.
La Storia e la Leggenda
Rachele Torlasco Bosca, illustre personaggio della famiglia Bosca, studiosa e conoscitrice delle doti benefiche di numerose erbe spontanee, trascorse la vita alla ricerca del perfetto prodotto a base erboristica che contenesse le qualità per corroborare il corpo e lo spirito.
Si racconta che negli anni ’50, durante una cena conviviale, fu particolarmente colpita dai racconti popolari sulle straordinarie virtù salutistiche, di stimolazione epatica e digestiva del cardo gobbo di Nizza Monferrato. Il giorno seguente iniziò gli studi per creare una ricetta a base di tale ortaggio, con macerazione in alcool insieme ad alcune erbe.
Nel corso degli anni successivi gli erboristi della casa hanno affinato la ricetta, integrandola con l’aggiunta costante di erbe officinali e con l’intento di trovare la ricetta ideale. La formula definitiva fu definita quando si scoprì che il cardo gobbo, gli altri cardi e le erbe officinali, dosate sapientemente attraverso una segreta ricetta, trovavano il miglior compendio tra di loro con un processo di infusione a base di vino: è nato così il Cardamaro, l’Amaro Wine, l’unico amaro a base di cardo.
Profilo sensoriale ed erboristico
Il colore del Cardamaro è fulvo, quasi ambrato, con riflessi brillanti e una sfumatura testa di moro in trasparenza.
Il profumo emana spiccate note speziate del cardo gobbo, della genziana, della salvia sclarea e della liquirizia.
L’affinamento in legno, di non meno di 6 mesi, conferisce particolare armonia, mentre emergono sentori di frutta secca, uva e zenzero. Il sapore riflette lo straordinario equilibrio tra la nota dolce, l’amaro di alcune erbe officinali e la gradevole sapidità conferita dal vino.
L’esperienza gustativa è unica, caratterizzata da una piacevolezza introvabile in altri amari. Il retrogusto, lungo e persistente, mantiene la complessità e le note speziate delle erbe con un leggero sentore di tabacco.
Il cardo gobbo di nizza monferrato
Tra i tre cardi utilizzati il protagonista è senz’altro il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, presidio slow food, pregiato gioiello del territorio del Monferrato. È un ortaggio invernale di forma simile al sedano, ma appartenente alla famiglia dei carciofi. Anche il sapore è simile a quello del carciofo, caratteristico e amarognolo, ma con sfumature che ricordano il sedano. I Cardi Gobbi di Nizza Monferrato non si irrigano, non si concimano e non si trattano. A settembre, quando sono già alti e rigogliosi, sono piegati e ricoperti di terra. È qui che, tentando di liberarsi per ritrovare la luce, si gonfiano e si incurvano trasformandosi in cardi gobbi; è qui che le coste perdono ogni traccia di clorofilla, diventando bianchissime e tenere. Dopo un mese l’imbianchimento è compiuto: si dissotterrano i cardi, si eliminano le foglie esterne e le coste rovinate e si tiene il cuore. Basta risciacquarli con un po’ d’acqua e sono pronti: straordinariamente croccanti e dolci. Tutti i cardi si mangiano cotti, soltanto il cardo gobbo di Nizza Monferrato è buono crudo.
PROPRIETÀ E BENEFICI
Protegge il fegato: il cardo è noto principalmente per avere proprietà protettive nei confronti del fegato grazie ad una miscela di flavonolignani presente nei suoi acheni e chiamata silimarina. Questa miscela ha ottime proprietà depurative e protettive nei confronti del fegato e viene quindi impiegata in casi di intossicazioni causate da alcool, epatite, droghe. La silimarina è anche impiegata nei casi di intossicazione da funghi velenosi, nel caso specifico dell’Amanita Phalloides, fungo estremamente pericoloso. Il cardo mariano è stato approvato negli Stati Uniti nel 1986 come trattamento delle malattie del fegato e viene ampiamente utilizzato per il trattamento dell’epatite alcolica, per la cirrosi e per l’epatite virale.
Antinfiammatorio: questo vegetale apporta benefici ai reni, combatte le infiammazioni intestinali e viene utilizzato anche nel trattamento della psoriasi.
Antiossidanti: questo ortaggio ha anche proprietà antiossidanti e la sua assunzione permettere di controllare l’attività dei radicali liberi limitando così i danni al nostro organismo. Se assunto sotto forma di tisana contrasta l’insorgere del mal di testa da sindrome premestruale.
Proprietà galattogene: grazie alle sue proprietà galattogene viene spesso prescritto alle neo mamme in quanto stimola la produzione di latte materno.
Anti stress: per le sue proprietà toniche e decongestionanti è un ottimo aiuto anche in caso di stress, fatica e depressione.
Calcoli alla cistifellea: assunto sotto forma di tintura madre viene in aiuto in caso di calcoli alla cistifellea.
Utilizzato in chemioterapia: in tempi più recenti, grazie alle sue proprietà ed ai suoi benefici nei confronti del fegato, i suoi estratti vengono somministrati ai pazienti che si sottopongono a chemioterapia per limitare i danni epatici.
Antitumorale: studi preliminari in laboratorio suggeriscono la silimarina ha forti proprietà antiossidanti ed è in grado di inibire la crescita di alcuni tipi di tumore come quello alla prostata ed al seno. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per avere la certezza di quanto suggerito dagli studi preliminari.
LE VARIETÀ DI CARDO
Oltre al Cardo Mariano ed al Cardo Gobbo (Spadone) esistono altre varietà: il Gigante di Verona, il Riccio d’Asti, quello di Chieri ed il Bolognese. La varietà più pregiata è considerata quella originaria di Nizza Monferrato ovvero il Cardo Gobbo, caratterizzato appunto dalla tipica curvatura del gambo che deriva dal tipo di coltivazione a cui il cardo viene sottoposto. A fine autunno l’ortaggio viene coricato e parzialmente sotterrato così che la pianta, nel tentativo di cercare la luce, assuma la tipica curvatura. Grazie a questo trattamento la pianta riesce a superare l’inverno in modo ottimale ed il suo gambo assume un colore bianco e diventa più tenero.
CARDO E CURIOSITÀ
Il cardo Mariano e quello Gobbo sono uno degli ingredienti tipici di un piatto tipico del Piemonte, la bagna càuda. Il Cardo Mariano prende il suo nome da una leggenda che racconta di come Giuseppe e Maria, in fuga dai soldati di Erode, si nascosero tra piante di cardo che vennero quindi macchiate dal latte della Madonna. Da qui il nome dell’ortaggio.Contiene tannini, sostanze con proprietà astringenti che apportano notevoli benefici in caso di emorroidi e ferite in quanto favoriscono la riparazione dei tessuti danneggiati.Per calmare gli stati febbrili si possono assumere un paio di tazze al giorno di decotto di foglie. Come cicatrizzante si utilizza la polvere dei semi tritati da cospargere direttamente sulle ferite. Il decotto è un utile rimedio in caso di pressione bassa; per questo motivo chi soffre di pressione alta deve usare una certa cautela nel consumare il cardo.Gli estratti di cardo, se assunti in modo eccessivo, possono avere effetti lassativi.
COMPOSIZIONE CHIMICA
Il cardo contiene circa il 94% di acqua, l’ 1,7 % di zuccheri, lo 0,6 % di proteine, l’ 1,5 % di fibre alimentari e lo 0,1 % di grassi.
I minerali: potassio in buona quantità, ferro, rame, sodio, magnesio, zinco, manganese, calcio e fosforo.
Queste le vitamine: vitamine B1, B2, B5, B6 e vitamina C.
CALORIE
Ogni 100 grammi di parte edibile forniscono un apporto calorico pari a 17 calorie.
Consigli di preparazione
INGREDIENTI PER 1 PERSONA
5 spicchi d’aglio (una testa d’aglio)
1 etto di acciughe non ancora pulite
circa mezzo bicchiere d’olio
PREPARAZIONE
Pelare l’aglio e togliere l’anima /Mettere a bagno le acciughe due minuti in metà acqua e metà aceto / Poi ogni acciuga deve essere pulita/ Mettere a bollire l’aglio nell’acqua fredda per circa 15 minuti / Colare l’aglio e rifarlo bollire in metà acqua e metà latte per altri 15 minuti/Si cola l’aglio e si riduce in poltiglia con una forchetta su un piatto/ La poltiglia d’aglio e le acciughe vanno messe in un pentolino e sommerse con l’olio/ Il tutto deve cuocere per almeno 15 minuti a fuoco lentissimo mescolando con cucchiaio di legno/ aggiungere 2 cucchiai di vino bianco e far cuocere ancora per 10 minuti.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
4 uova medie freschissime di gallina allevata a terra
5/6 etti di Cardo Gobbo di Nizza non troppo grandi
1 porro piccolo
1 cipolla bionda piccola
granella di Nocciola “Tonda e Gentile delle Langhe” tostata
olio extra vergine – pepe – sale
fonduta di taleggio – tartufo bianco d’Asti (facoltativo)
PREPARAZIONE
La ricetta che proponiamo nel nostro ristorante prevede una cottura delle uova piuttosto lunga e difficilmente riproducibile a casa, ma con un risultato assolutamente impareggiabile. Vengono cotte in acqua calda a 64° costante per esattamente 50 minuti e poi mantenute al caldo. A casa, se non avete tempo e attrezzatura adatta, potete cuocere le uova o in camicia oppure, ancora più semplicemente, al tegamino.
In un’ampia padella versare un filo di olio extra vergine, la cipolla e il porro tagliati finemente e aggiungere i cardi precedentemente puliti, tagliati a tocchetti e sbianchiti
in acqua bollente per 3 minuti con due spicchi di limone. Fare saltare a fuoco medio affinché i cardi rimangano morbidi, ma ancora croccanti e all’occorrenza aggiungere un po’ di brodo vegetale. Correggere di sale e pepe a piacere.
Una volta cotti a puntino e belli caldi, suddividere i cardi stufati in 4 cocotte, adagiarvi sopra l’uovo, spolverare di sale e pepe ed infine aggiungere una presa o due di granella di nocciole tostate. Per i più golosi, consiglio di impreziosire il piatto con una fonduta delicata di taleggio e se proprio si vuole esagerare, una grattata di tartufo bianco d’Asti.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 kg Cardi Gobbi di Nizza Monferrato
0.1 l Aceto di vino Bianco
Sale grosso q. b.
50 g Parmigiano reggiano
Burro q. b.
Olio di Oliva q. b.
200 g Fontina
1 Rossi Uova
200 ml Latte
Sale fino q. b.
10 g Farina Bianca 00
PREPARAZIONE
Pulire e tagliare i cardi a pezzi, lavarli in una bacinella con l’aceto di vino bianco e acqua. Cuocerli in una pentola con acqua salata, fare bollire il tutto sino a quando i cardi non saranno teneri, circa un ora e mezza. In un pentolino mischiare il rosso d’uovo, con i 10 gr. di farina bianca, aggiungerci il latte e frullare fino ad ottenere un composto senza grumi, aggiungerci la fontina precedentemente tagliata a cubetti e far cuocere il tutto a bagnomaria fin che tutto il formaggio sarà sciolta. In una pentola fare sciogliere una noce di burro, aggiunge olio di oliva. Mettere nella suddetta i cardi precedentemente bolliti facendoli rosolare, aggiungere una manciata di parmigiano, e terminare la cottura, circa 10 minuti. Disporre i cardi in un piatto e aggiungere sopra ad essi la fonduta.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 kg Cardi Gobbi di Nizza Monferrato
300 g Patate
Latte q. b.
100 g Parmigiano Reggiano
6 Uova
Sale fino e grosso q. b.
Olio di oliva q. b.
Burro q.b.
0,1 l Aceto di vino bianco
PREPARAZIONE
Iniziate pulendo i cardi, tagliarli a cubetti, lavarli in una bacinella con l’aceto di vino bianco e acqua. Cuocerli in una pentola con acqua salata, fare bollire il tutto sino a quando i cardi non saranno teneri, circa un ora e mezza. In un’altra pentola far bollire tutte le patate, precedentemente lavate e sbucciate quando saranno cotte schiacciarle con lo schiacciapatate, e aggiungere al composto di cardi precedentemente frullato amalgamando bene la patate con i cardi. Mettere il composto ottenuto in una bastardella, aggiungerci il parmigiano e le sei uova salare il tutto, frustare con una frusta fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo aggiungerci un goccio di latte per ammorbidire. Versare il composto negli stampini, precedentemente, oliati eventualmente guarnirli con la carta da forno. Fare cuocere in una teglia a Bagno Maria a 180° per circa 40/45 minuti. Quando i flan saranno cotti servire in un piatto con sopra un cucchiaio di burro precedentemente sciolto e una grattata di parmigiano.
I Cocktails
CARDAMARO è perfetto per esaltare i grandi classici della mixability
3 cl Gin London Dry
3 cl Bitter
1 fetta d’arancia rossa
Tecnica: build over ice
5 cl Campari
top di Asti secco Tosti
1 fetta d’arancia rossa
Tecnica: build over ice
4,5 cl Gin London dry
2 dashes di Fernet
Tecnica: stir and strain
5 cl Bitter Campari
Top di selz
1 fetta d’arancia
Scorza di limone
Tecnica: build over ice
2,0 cl Cardamaro
Tecnica: stir and strain
top di Tonica
2/3 gocce di bitters aromatici
Tecnica: build over ice
Il carattere unico di Cardamaro stimola la creatività, provatelo con queste ricette
3 cl Vermouth Tosti Riserva Taurinorum
3 cl Artspritz
Tecnica: build over ice in un doppio bicchiere Old-Fashioned. Guarnire con scorza d’arancia.
3 cl Dolin Rouge Vermouth de Chambéry
1 goccia di bitter all’arancia
1 goccia di Angostura
Tecnica: mescolare con il ghiaccio e filtrare in una coppa. Guarnire con scorza d’arancia.
0.5 cucchiaio di Liquore alla noce Nux Alpina
2 gocce di Angostura
1 cubetto di zucchero grezzo
13 cl di spumante
Tecnica: posizionare il cubetto di zucchero in un calice e innaffiare con l’angostura. Aggiungere Cardamaro, Nux Alpina e mescolare velocemente. Completare con lo spumante e mescolare delicatamente.
2,2 cl Cardamaro
2,2 cl Cocchi Americano Bianco
1 cucchiaio di Liquore alla Pera Rothman & Winter Orchard
Tecnica: mescolare con ghiaccio e filtrare in una coppa. Guarnire con scorza di limone.
6 cl cidro di mela analcolico
6 cl ginger beer
Tecnica: build over ice in un bicchiere Collins. Guarnire con una lunga fetta di scorza di limone.
3 cl Dolin Dry Vermouth di Chambéry
3 cl Tosti Riserva Taurinorum Vermouth di Torino Superiore
1 goccia di bitter all’arancia
1 gocci di Angostura
Tecnica: mixare con ghiaccio e filtrare in una coppa.
4,5 cl Cardamaro
4,5 cl acqua tonica
Tecnica: build over ice in un bicchiere highball. Guarnire con scorza di limone.
5 cl Caffè freddo
0,7 cl sciroppo di zucchero caramellato
2 gocce di Angostura
6 cl di panna
Tecnica: shakerare i primi 4 ingredienti con ghiaccio e filtrare due volte in un coppa. Montare la panna finchè cremosa e versarla sul drink. Spruzzare con polvere di caffè.
2 cl Americano Bianco
1 cucchiaio di Elisir Novasalus
6 cl acqua tonica
Tecnica: build in bicchiere highball con ghiaccio. Guarnire con scorza di pomplemo rosa.
2 cl Purkhart Pear Williams Eau-de-Vie
2 cl succo di pompelmo rosso
1,5 cl Cardamaro
0,5 cl sciroppo di zucchero
1 goccia di bitter di pompelmo
Tecnica: shakerare con ghiaccio e filtrare due volte in una coppa. Guarnire con scorza di limone.
Contatti
Cardamaro
Viale Italia 295
14053 Canelli (AT) – ITALIA
tel. +39 0141 822 011
fax. +39 0141 823 773
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